Uomo politico francese. Laureato in Giurisprudenza, fece una
rapida carriera nell'amministrazione dello Stato, divenendo intendente generale
delle città di Metz e di Lilla. Nel 1786 prese il posto di Necker quale
controllore delle finanze. Dietro suo consiglio il re Luigi XVI convocò a
Versailles, nel 1787, l'assemblea dei notabili per decidere l'imposizione di
nuove tasse per colmare il deficit finanziario. In quell'occasione le proposte
del
C. vennero respinte dall'assemblea ed egli fu costretto a dimettersi.
La regina lo fece in seguito mandare in esilio in Lorena; da lì, ai primi
accenni della Rivoluzione,
C. si trasferì in Inghilterra. Nel
settembre 1802 tornò in patria. Scrisse numerose opere tra le quali
citiamo:
Correspondance de Necker et de Colonne (1787);
Des finances
publiques de la France (1797) (Douai 1734 - Parigi 1802).